Vason avamposto montano, qualcuno direbbe che è un non luogo, un accozzaglia di cubature buttate sulle pendici del Bondone un po’ a caso, come si usava fare una volta (ma forse anche oggi) quando la montagna era la frontiera da conquistare, sotto la spinta del benessere di massa, del boom, del diritto alle ferie.
Al Bondonero, che ci ha gentilmente ospitati, piccolo show di grazia ed eleganza, musica per orecchie fini, discorsi e chiacchiere da bar. Si conclude che le piste non sono l'unica soluzione, c'è anche l'LSD...
Sopramonte, piccolo ex comune orgoglioso, che venne annesso a Trento quando c’era fame di lavoro. Scopriamo del misterioso paese di Oveno, sommerso dalle frane che scossero i Bondone nel medioevo (“fu un vulcano”, azzarda qualcuno), ci indicano la casa di Mussolini, dove il pre-duce risiedeva negli anni socialisti, e poi la piazza, una volta ricoperta di ciotoli, e oggi coperta di sterile asfalto. “A soramont se vive ben”, è un paese tranquillo, appena accarezzato dagli aliti gardesani, ben esposto ad ovest, acquattato come un gatto ai piedi del Bondone, che tanta luce toglie a noi, zitadini.
I candidati soulmoderni occupano regolarmente la piazza alle 16 circa, e comincia la laboriosa preparazione del minestrone, ricetta infallibile del maestro dei minestroni, l’Amedeo.
Organizzazione sopraffina, il minestrone è pronto nel momento in cui la gente esce dalla chiesa, dopo la messa. Qualche sguardo un po’ perplesso, quando dalla consolle il candidato sindaco attacca con James Brown (Sex Machine dopo messa di quaresima, che delizioso accostamento…) qualcuno timidamente si avvicina, ci chiedono chi siamo, cominciamo a parlare. Una vecchina, dall’apparente età di cento e rotti anni, si intrattiene a parlare con un candidato facciadangelo e il figlio, che l’aspetta in macchina, suona il clacson dimostrando insofferenza.
Nessuno mangia, alla messa ci si va sazi.
La gente poi sciama verso le proprie abitazioni. Restiamo solo noi, a provare coreografie nella fontana di marmo (vuota). La prima giornata del tour è finita, si carica il camper microfonato e si va via. A Sopramonte non passeremo alla storia.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento