Quarta tappa del Tour, la Vela. Arriviamo alle cinque del pomeriggio. Lo spazio a nostra disposizione è nel parcheggio di fronte alla Chiesa. Solito problema elettricità. Proviamo a suonare alla casa a noi più vicina. Esce un signore alto, sui quarant anni. Spieghiamo la cosa e fa per rientrare in casa, lo fermo e gli chiedo se al di là di tutto gli diamo fastidio e lui risponde di no, a patto che ciò che facciamo sia in regola. Lo è.
La corrente ce la dà il gestore dell’albergo Vela.
Alla band già dal pomeriggio si unirà una band hip hop, io torno a prendere tavoli, panche e locandine.
Al rientro tutto è si fa surreale.
Ci dobbiamo spostare, il signore alto ha chiamato i vigili, non possiamo stargli sotto casa, dobbiamo andare trenta metri più in là. Se prima le casse erano orientate verso la Chiesa adesso le dobbiamo orientare proprio di fronte a casa sua. Se prima potevamo usare la corrente del bar adesso dobbiamo ricorrere ai generatori.
Chiediamo al parroco: ‘mi ve la dago la corent, ma se fe casin ve la stacco, se litighé ve la stacco, se non me pias la musica ve la stacco, se sonè quand che ghè la messa ve la stacco.’ Ci stacchiamo dal parroco.
L’albergo ha delle stanze anche dietro a dove ci hanno messi e di nuovo ci prestano la corrente.
Sopra di noi abita un elettore di Cocca, scende a dargli il benvenuto: ‘Guarda ti ho visto in Tv, pensavo di votarti, ma adesso che vieni qui sotto casa mia a fare musica sono costretto a cambiare idea. Veramente, non si può. E che musica è che fate?’ ‘Hip Hop’ ‘Oddio ecco siamo rovinati. Cercate di capire siamo io e mia madre non rompete tutto. Non fateci del male.’
Io e l’Ale proviamo a fare un discorso che spieghi la cosa, demenziale.
Alle nove siamo pronti, le band sono al completo.
Arrivano due mamme: ‘Veniamo a vedere cosa date ai nostri figli’ ‘LSD’ ‘A bene allora gli diciamo di venire.’
Parte l’hip hop e quattro ragazzi col cappuccio si mettono a fare politica, musica e politica, musica è politica, in un parcheggio alla Vela. Ne hanno per tutto e per tutti: per Trento, per la Vela e per le vele, per chi si vende, per chi non lotta, prendono in giro i loro idoli, ricordano il terremoto, salutano il parroco, free style. La Band dice Biooooo.
L’energia sale, nel parcheggio iniziano ad arrivare ragazzi e carabinieri, 1,2,3 volanti.
‘Chi è responsabile qui?’ ‘Cocca!’ ‘E cosa state facendo?’ ‘Un comizio concerto, siamo una lista, andiamo alle elezioni’ ‘E avete diritto all’occupazione di suolo pubblico?’ ‘Sì’ ‘E potete somministrare cibi e bevande?’ ‘Sì’, ‘Anche alcoliche?’, ‘Sì’ ‘Suonare dal vivo’ ‘Sì’ ‘E fino a che ora?’ ‘Mezzanotte, per trenta giorni, tutti giorni.’ ‘Dovevate invitar, avvertire la questura. Qui ci sono dei problemi di ordine pubblico. Il traffico deve circolare.’ Tutti vediamo una macchina che non riesce ad uscire dal parcheggio. ‘La volante! Metti giù quel telefono e sposta la volante. La volante! Sposta la volante! Dicevamo, l’ordine pubblico. Voi dovete invitar, avvertire la questura. Perché se no poi i merit, le responsabilità ricadono tutte su di voi.’ ‘Scusi ma un negozio del centro con la vetrina e la gente che si ferma davanti...’ ‘Quella è zona a traffico limitato, non ha questi problemi. Per quanti metri avete l’occupazione di suolo pubblico’ ‘Nove metri quadri’ ‘Tutte le persone che qui avete radunato, noi compresi, dovrebbero stare all’interno dei nove metri quadri, tutti stretti stretti.’ Interviene il Bolla della Band, si batte tre volte il pugno sul petto fa il gesto e dice ‘Ho perfettamente capito dove vuoi arrivare e sono d’accordissimo con te fratello.’ Non capisco, riprendo la parola ‘Scusi ma voi andate anche agli altri comizi?’ ‘No’ ‘Allora perché tutte queste storie?’ ‘Vogliamo unirci alla band! Everybody need somebody to love. Tutti abbiamo bisogno di qualcuno da amare. Voi, loro, e anche noi.’ ‘Ci fate mettere i megafoni sulla volante?’ ‘Certamente.’ ‘E il lampeggiante?’ ‘Fucsia!’ ‘Affare fatto’ ‘Dai ragazzo alza il volume’ e ripartono canticchiando Bioo! Bioo! Bioo!’
Le cose sono andate così e se alle prossime tappe del tour ci sarà una volante dei carabinieri è perché si sono uniti alla Band.
Per la prima volta il Progetto Trento Soul Moderno ha messo in pratica la normativa per cui è nato, e funziona. Finalmente tutelati e non puniti nell’espressione del proprio pensiero. Penso al caso in cui le cose fossero andate o andassero diversamente, se qualcuno avesse impedito a quel ragazzo che si chiama Santiago di dire quel che pensa. Un possibile ricorso, il rinvio delle elezioni. Una, due, tre, quattro settimane, un anno. Utopia è ironia. Il prossimo Concilio di Trento dedicato all’anarchia.
Dopo domani Monte Vaccino, domani le comiche ad attaccare i manifesti con Bazzotto.
giovedì 9 aprile 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento