sabato 25 aprile 2009

Clarina al chiar di luna

In Clarina arriviamo tardi, saranno le sei, ce lo fanno notare subito: ‘Che peccato, averlo saputo prima potevano venire anche le altre mamme con i bambini. Qui non ci fanno mai niente e i bambini vanno matti per i giocolieri. Ma adesso molte mamme sono già andate.’ In compenso c’è Marco, un bimbetto biondo di dieci anni che ci rassicura ‘vado io a spargere la voce in giro. Davvero fate anche i graffiti?’ ‘Sì, Matteo verrà a finire la Soul Mobile. Vi piace la musica? Che musica ascoltate? I Bastard?’, un amico di Marco: ‘No, io ascolto l’Hard Core.’ ‘E che cartoni animate guardate? Goku?’, un altro della Gang ‘No, i Simpson, o South Park’ ma il top del tempo mi sembra di capire è per la play station e derivati.
I Mercanti di Luce scherzano con il fuoco questa sera al parco della Clarina. A seguire proiezioni Industriali di Alvise e selezioni musicali di Lilian.
Allestiamo palco, bar e proiettore, per l’elettricità ricorriamo al generatore. Alle otto siamo pronti, si tratta solo di aspettare il buio.
Con il buio arrivano anche mamme, papà, bambini. Una ventina di bimbi seduti, tutti gli altri dietro. L’Appendino, questo il nome dello spettacolo, è magico, i giochi con il fuoco creano un’energia silenziosa, immobile, forte. A fine spettacolo qualche bimbo va a casa altri si fermano a giocare a frisbee. Alle dieci e mezza sono ancora lì, aspettano Matteo per il graffito, li avvertiamo che questa sera non può venere. Marco mi dice che a lui il buio non fa paura, ‘come si chiama quando il la luna si mette davanti al sole e di giorno viene buio?’ ‘Eclisse.’ ‘Quella sì che mi fa paura.’
Rimaniamo in pochi per le selezioni musicali e le proiezioni industriali ma l’ambiente è quello giusto per la musica di ricerca. L’ultima volta che avevo sentito Ciccio Marchi in arte Liliam selezionare musica era stato quattro anni fa a Malga Spora, festa della Modernità sulla Neve. Non eravamo in città ma a duemila metri, sopra due metri di neve.
Anche quello fu un viaggio tra i pregiudizi, anche allora eravamo in pochi a fare musica e festa. Anche allora il freddo, il fuoco, la luna.
Torniamo a casa, domani promette bene: Melta di Gardolo.

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