domenica 12 aprile 2009

Martignano. Carta Canta.

Parco di Martignano, posto incantevole, nel pomeriggio frequentatissimo da bambini e famiglie. Per la corrente bisogna ricorrere al generatore. A sera suoneranno tre giovani band di Trento: THREE PICKS, ZEROIDS, OTHER WORLD.
I THREE PICKS arrivano già nel pomeriggio: ‘sareste contenti di andare in giro con il furgone?’, affermativo, ‘siete tutti maggiorenni vero?’ No, tempo di dirlo e hanno già in mano il microfono.
Si parte, il cantante attacca: ‘Questa sera a Mattarello’, gli altri in coro: ‘Martignano mona’; ‘Scusate, questa sera a Martignano, THREE PICKS, ZEROIDS, OTHER WORLD dal vivo’. Più avanziamo verso la città e più: ‘il solo modo per capire è venire!’, ‘per dare suoni, immagini e vibrazioni nuove alla città di Trento: LSD.’
A cena toast per tutti.
Arrivano i supporters e inizia la musica dal vivo.
Mentre i gruppi suonano si uniscono alla band una volante della polizia e una dei vigili urbani, adesso possiamo dire di essere al completo ma la musica non cambia: carta canta.
Discuto con uno dei presenti, un signore sulla cinquantina. Dice bravi, avete ragione, fate bene, questi ragazzi hanno il diritto di sfogare la loro energia, peccato che poi… e mi indica la fontana imbrattata di scritte, io gli dico che se la compressione si sfoga in questo modo va ancora troppo bene. A quel punto inizia il racconto: ‘Vedi, io ero tra gli organizzatori di Concentratissimo Rock, hai presente?’ ‘Più o meno’, ‘Bhè, qualche anno fa, durante la serata finale ci ritroviamo fuori dalla festa un venditore abusivo, il classico baracchino con le ruote gestito da un immigrato. Scendiamo a dirgli guarda che abbiamo bisogno di raccogliere soldi per coprire le spese, anche noi abbiamo il bar e la cucina, ti chiediamo di andartene. Lui dice di sì e poi si sposta di venti metri. A quel punto chiamiamo i vigili. Arrivano, ci chiedono qual è il problema, ci chiedono i permessi, il permesso finiva alle undici e mezza, era mezzanotte e ci fanno chiudere. Era la serata finale e non riusciamo a fare la premiazione, la premiazione ti rendi conto? Avevamo chiamato i vigili per essere difesi e ci abbiamo rimesso. A quel punto ho deciso di entrare in politica. Quale partito io abbia scelto non ha importanza.’
Parola del consigliere comunale della Lega Vittorio Bridi.
Non so perché mi ha colpito questa storia. Non so neanche se è vera. Certo è che la politica è diventata ben poca cosa, ma per davvero, e per molti versi la nostra azione lo dimostra.
Si ricorre alla politica per buttare fuori un disagio che andrebbe affrontato diversamente; alla politica si ricorre nel tentativo di prevalere nella lotta fra poveri, o come direbbero i trentini fra poveracci.
Per quanto sia da dimostrare non è un ragionamento che vale solo per Trento, i sociologi parlano di colonizzazione del mondo vitale e tirano in ballo l’economia e i mass media in genere. Il problema è che Trento si guarda bene dal riconoscerlo continuando invece a darsi la pacca di città diversa, moralmente alta e socialmente impegnata.
L’aquila ha le ali tarpate e una corona la sovrasta, non c’è un sogno, non c’è un progetto di senso, non c’è musica e si ricorre alla politica, all’istituzione, per qualsiasi fastidio o nobile causa: ci si separa, ci si segrega, le ali restano chiuse, l’anima non esce, l’energia resta dentro e ristagna.
L’energia però non può ristagnare a lungo, prima o poi viene fuori, Dioniso ritorna.
Si tratta solo di capire sotto quale veste, se ancora una volta il dolore darà vita ad una musica che prenderà la forma della tragedia o se, dopo tanto tempo, la musica sarà di nuovo utopia.
Ci sono tanti ragazzi e alla fine tutti ballano sul ‘palco’.
Il metal riesce ancora a scaldare giovani corpi, cuori, anime.
Per me ci vuole la grappa.
Prossima tappa Cognola.

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