martedì 14 aprile 2009

Piedicastello.

Pasquetta. Solito viaggio in furgone, soliti saluti, sorrisi e ‘ma va là, va là…’. Insolito commento una volta arrivati in piazza a Piedicastello: ‘Oggi è festa, voi non fate festa? Anche io ho bisogno di lavorare, ma oggi faccio festa. Bisogna rispettare le feste’. Parole sante, bisogna rispettare le feste, la nostra festa dura trenta giorni e questa sera la festa è qui. Mi ritrovo così a discutere con un ragazzo di circa trent’anni, tunisino. Sta riempiendo bottiglie d’acqua alla fontana, poi ne cerca altre tra i rifiuti. Si prepara a passare la notte all’Ex-Italcementi. Dice di essere in regola con i documenti e di andare e venire dall’Italcementi a seconda del lavoro. Appena c’è un contratto si trasferisce dai pachistani, 150 euro per un letto, finito il contratto e i risparmi ritorna all’Italcementi. Dentro la fabbrica la sua stanza è molto curata, la condivide solo con persone di cui si fida e che quando arrivano i poliziotti a fare le retate, alle quattro o cinque del mattino, danno un’occhiata veloce e se ne vanno perché sanno come stanno le cose in quella stanza.
Se non fosse un discorso assurdo sarei quasi contento per lui. Se non fosse un discorso assurdo gli direi che non è il caso di rompere i sacchetti dell’immondizia e gettare tutto a terra perché poi sai la gente, quelli della nettezza urbana, l’ambiente.
Mi saluta e sparisce dall’altra parte della strada.
Problema corrente, inizialmente ci avevano detto di sì due studentesse ma poi, visto che sono in affitto e sono arrivate qui solo da due settimane… ‘Sai com’è…’, ‘Com’è? Non hai il contratto?’ ‘Sì però sai com’è?’ Non lo so però lasciamo perdere.
Ci soccorre una ragazza che conosce il Laboratorio sul Moderno e abita in piazza.
Questa sera proiezione di foto e musica industriale, Dj Carlo de Carli e foto di Alvise.
Arriva il resto della band. Poche le persone da Piedicastello, poche ma buone. Un signore sui cinquanta avanzati mi dice che è un peccato fare questa musica, che se ci fossero stati dei violini o cose acustiche allora forse ma così. ‘Guarda che questa è musica di ricerca…’ cominciamo a parlare. Gli chiedo di Piedicastello, mi dice che la gente è chiusa ma cose se ne fanno, la festa, il mercatino dell’antiquariato e adesso che la piazza è stata liberata dalle macchine è sicuramente più bella. L’Italcementi? I disperati da qualche parte è chiaro che devono andare, a parte i piccoli incendi che ogni tanto ci sono e l’immondizia in giro fuori dai cassonetti, grandi problemi non ne creano, fanno più paura che altro. Semmai il problema Italcementi è la speculazione che c’è dietro, che riguarda anche la Curia. Mi parla dell’ex proprietario che è riuscito a farsi dare soldi per prenderla, poi si è fatto dare soldi per tenere su un suo terreno dei materiali inerti provenienti dai lavori della galleria, poi i soldi glieli hanno dati anche perché è riuscito a rivendere quei materiali. E mentre mi dice queste cose ride, ride perché sono assurde.
Infine mi parla di un certo Bistecca, che faceva casino, un mangiapreti, che è riuscito a farsi eleggere nel paese in cui si è trasferito raccogliendo l’elemosina in chiesa. E ride.
Gli spiego che noi siamo scesi in politica per fare festa durante i giorni della campagna elettorale. Ride e mi chiede un volantino con il tour.
Poi arriva un candidato dei Verdi, anche lui cinquant’anni passati, per lui siamo ‘quelli del bar’. Assurdi. Vuole sapere con chi stiamo, perché se vince Morandini che è sostenuto dalla Lega o Andreatta che è stato eletto attraverso le primarie le cose cambiano. E vorrei chiedergli cosa cambia? Vorrei dirgli che quelli del bar pensano che sia assurdo che all’Italcementi vivano 150 persone, e che forse è assurdo per un Verde sostenere un candidato sindaco che promette l’inceneritore, o magari sostenerlo, entrare in consiglio, e poi fare opposizione. Ma mi precede dicendomi che non capisce perché non riesce più a parlare con suo figlio. E proprio quando sto per dirgli che è ‘perché hai visto pochi cartoni animati e non puoi capire l’ideologia’ arriva Tommaso e se lo porta via.
Ultimo incontro, gestore di locale: Piedicastello quartiere di vecchi, non ci sono bambini in giro. La gente all’Italcementi non è un problema, i disperati devono pur trovare un posto in cui stare, tutti in un posto sono anche meglio controllabili. Peccato la piazza, quando era un parcheggio era più facile per i clienti raggiungere il locale.
Finisco la serata ascoltando un po’ di sana musica industriale.
Prossima tappa Madonna Bianca.

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